Luoghi da visitare
La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio a Vercurago
La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio è la prima chiesa documentata in tutta la provincia di Lecco. Questo dato emerge da un documento dell’anno 814 concernente il testamento di Rotprando dove viene menzionato come oradorio sancti Prodaci in Vercoriaco.
La chiesa a quel tempo era un oratorio signorile della famiglia di origine longobarda di Rotpert de Wactingo, ricco proprietario non solo del luogo, ma in tutta l’alta Lombardia. Ricostruita più volte, prima nelle forme tipiche del tardo gotico, poi nel Settecento secondo un disegno di Carlo Giuseppe Merlo. La chiesa, posta nel centro storico di Vercurago, è preceduta da un piccolo sagrato pavimentato con cubetti di porfido. Nella piazzetta tardo seicentesca è collocata una colonna votiva in arenaria, coronata da un motivo in ferro battuto col monogramma di San Girolamo Emiliani.
La chiesa ha un’unica navata con due campate raccordate ed ha pianta rettangolare. Il presbiterio, rialzato di due gradini, presenta anch’esso pianta rettangolare e si conclude con il coro a pianta semicircolare. Il fronte principale, diviso in tre settori, è preceduto da un protiro in granito, opera di Lodovico Zambeletti, in opera su otto colonne che sorreggono l’architrave corrente ed il cornicione con relative mensole. Il portale d’ingresso, con contorno in granito, è dotato di serramento in legno a due ante che sono coperte da formelle bronzee dello scultore Claudio Nani. Nella parte superiore del settore centrale una finestra, tipica del periodo barocco, illumina l’interno della chiesa.
L’ interno si presenta a navata unica coperta con volte a botte, con ai lati, gli sfondati di quattro cappelle minori.
Nelle pareti inclinate che fanno da raccordo tra le murature d’ambito e l’arco di trionfale, sono ricavati due ingressi: quello di sinistra conduce alla sagrestia, quello di destra al campanile. Il presbiterio, rialzato di tre gradini, è coperto da tazza ellittica e si conclude con il coro absidato. Le medaglie della volta sono di Luigi Galizzi, circa 1870; settecenteschi invece gli affreschi del presbiterio coperto da tazza ovoidale; alle pareti organo Serassi del 1836, cantoria, seggi intagliati in stile, coro di fondo di fine ottocento. L’elegante campanile a sud è diviso in tre piani e con cella a lesene lisce, fu restaurato nel 1831 e rialzato intorno al 1860. Dietro l’altare barocchetto in marmi, posti nel tardo Settecento, sono affissi due quadri settecenteschi, posti ad affiancare il bellissimo Martirio dei patroni, attuato nel 1763 da Francesco Cappella quando fu compiuto il presbiterio.
Nella navata la prima campata reca un’Immacolata secentesca e una Madonna del 1861 di Casimiro Radice; la seconda si apre in due cappelle con altari neoclassici dalle basi finemente scolpite; a sinistra la statua della immacolata, di bottega di Valgardena del 1959, a destra la tela sempre del seicento con la Vergine che appare a San Carlo. Una fioritura di stucchi decora la parte presbiteriale, ripresa dopo la consacrazione del 1857; antica la composizione dell’arco col Crocifisso del secolo XV retto da angeli.
L’elegante campanile a sud, diviso in tre piani, fu rialzato intorno al 1860.
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio – Pro Loco Vercurago