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Vercurago sotterranea

Pro Loco Vercurago San Gerolamo

Vercurago sotterranea

Cunicoli, passaggi segreti e gallerie sotterranee attraversano il territorio di Vercurago.  Una fitta rete di tunnel medievali che collegavano tra loro i nuclei abitati, le chiese, i palazzi signorili, con le fortezze allora esistenti.

Vercurago sotterraneaI due castelli, ed in particolar modo il Castello di Rossino, era il centro nevralgico di questo reticolato costruito secoli e secoli fa con funzioni militari. Da sempre in città i più anziani ne raccontavano l’esistenza, spesso perché da bambini si erano divertiti a esplorarli, e tante voci e fantasie sono nate con il tempo intorno a questi passaggi segreti. Ma questi cunicoli esistono, perché non ci sono solo il Castello dell’Innominato ed il Castello di Rossino. Tutta la valle San Martino è disseminata di torri di avvistamento, di palazzi come punto di controllo del territorio.

Vercurago sotterraneaOggi, molti di questi tesori medievali sono andati persi per gli interventi edilizi mal fatti oppure distrutti in nome della modernità. Ma a guardar bene, si possono ancora trovare tracce di quel passato. Ricordiamo che Vercurago è stata per quattrocento anni terra di frontiera. I nostri antenati, in quei tempi, erano per lo più pescatori e contrabbandieri. Ma c’erano pure gli eserciti che spadroneggiavano di qua e di là della frontiera. Le mure venete lungo la ciclopedonale sono i ruderi dell’antica dogana. Pertanto i cunicoli che possiamo trovare nelle vicinanze, sono vedersi come via di fuga per gli eserciti assediati, ma soprattutto via di fuga dei signorotti e preti che, in caso di attacco, si riparavano in questi sotterranei e raggiungevano posti più sicuri.

Vercurago sotterraneaA Vercurago possiamo vedere uno di questi cunicoli che dagli orti della parrocchiale sale a via Novella ed un altro a Somasca che dalla cappelletta dei lupi sale fino al Castello dell’Innominato. Anche in prossimità della Folla, al Tovo, si inerpica un tunnel che giunge al Castello di Rossino. Nella vicina Calolzio se ne possono trovare anche altri. Il più famoso è quello scoperto nella ricostruzione dell’oratorio. Si possono ancora vedere gli archi sotto il campo di calcio. Questo cunicolo, passando dalla casa parrocchiale giunge fino alla Torre Benaglio, nell’attuale Piazza Regazzoni, e da lì fino alla parrocchiale di Casale e poi dalla Buliga fino al Castello di Rossino. Ma ce ne sono tanti, oltre una trentina, oltre a Calolzio ne troviamo al nucleo longobardo di Corte, a Foppenico, a Sala, al Castello di Lorentino del Rota.

Alcuni ingressi, presenti nei vecchi palazzi o nelle sacrestie delle chiese, sono stati murati (sigh!), altri percorsi sono stati riempiti di terra, altri ancora sono stati utilizzati come sede per posare i tubi delle fognature.!?!
Certo è che si tratta di cunicoli ben fatti con volte a botte e consentono di passare in posizione eretta. Non si può non rimanere affascinati.

Basterebbe volerlo.

Vercurago sotterranea – Pro Loco Vercurago