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Una tranquilla passeggiata tra fede e storia

Pro Loco Vercurago San Gerolamo

Itinerari

Una tranquilla passeggiata tra fede e storia

Vercurago, lungo Adda, Monastero del Lavello, Corte di Capiate, lungolago di Olginate, museo della seta Abegg e ritorno.

Un tranquillo itinerario a piedi, tra cielo e acqua, l’azzurro è il colore dominante! Non resta che partire, immersi in un’atmosfera unica, in perfetto equilibrio tra la cornice dei monti e la superficie d’acqua in cui si specchiano.

La partenza è presso il piazzale Giovanni Figini, storico fondatore della Proloco Vercurago. Lasciamo l’uso della piattaforma di blubike ad altri e partiamo a piedi. Ci incamminiamo verso sud sulla ciclabile che costeggia il lago fino ad arrivare alla foce del Gallavesa. Risaliamo lasciando alla nostra sinistra lo stadio comunale e seguiamo il Gallavesa.

Al ponte andiamo verso destra e poi a sinistra passando davanti alla sede della Pro Loco Vercurago. Continuiamo sulla strada ed incrociamo la chiesa del Pascolo, dedicata alla Sacra Famiglia di Nazareth. Scendiamo dritti fino a raggiungere l’alzaia dell’Adda.

Qui, in un’area prativa, possiamo scorgere il Casello di Sanità. Il casello di Sanità ci appare oggi come un comune edificio di forma quadrangolare con murature irregolari di pietra e mattoni e copertura in tegole, in gran parte invaso dalla vegetazione ed in forte situazione di degrado. In epoca veneziana questo casello era una vera e propria dogana igienico-sanitaria, Venivano infatti controllati i viandanti provenienti dal confine dell’Adda al fine di contrastare il diffondersi di malattie infettive.

Proseguiamo costeggiando il lago di Olginate, nell’area verde sull’Adda a lato di viale De Gasperi e raggiungiamo la zona pedonale dove possiamo visitare la chiesa del Convento di Santa Maria del Lavello, gioiello di architettura romanica. Il Lavello indica, ancora oggi, la zona dove il lago di Como si restringe per dare di nuovo corso al fiume Adda.  Indizi di un primo insediamento umano in età preistorica risultano essere i resti di alcune strutture palafitticole.  Sembra certo che il nome Lavello derivi dal latino labellum, ovvero vasca o pila per la raccolta dell’acqua.

Questa piccola località sull’Adda, nell’alto medioevo ebbe uno splendore religioso e politico oggi accertabile attraverso i documenti d’archivio e i resti storico-religiosi. Da visitare la chiesa ed il chiostro che risalgono al ‘400.

Passeggiata tra fede e storia

Al piano terreno, si trova il chiostro maggiore, scandito da venti arcate a tutto sesto coperte da volte a crociera di laterizio intonacato su colonne di pietra molera. Il chiostro, dedicato al raccoglimento e alla preghiera dei padri, fu costruito tra il 1566 e il 1597.

Si entra in chiesa attraverso un portale a sesto acuto di ispirazione tardo gotico. La chiesa si presenta ad un’unica navata ed è caratterizzata da un presbiterio sdoppiato in due cappelle. La cappella di sinistra, normalmente utilizzata per il culto mariano, è arricchita dall’affresco della Crocifissione del 1487 attribuito al piemontese Giovanni Tornelli.

Passeggiata tra fede e storia

La cappella di destra, destinata alla celebrazione quotidiana della Santa Messa, è decorata con una pala di Antonio Caneva (1603) con i Santi Fermo, Agata, Apollonia. Accanto al pulpito di età barocca si trova un affresco votivo di fine Quattrocento di autore ignoto.

Di fine Cinquecento è pure la cappella laterale, affrescata con una decorazione a punta di diamante e con Cristo nell’orto del Getsemani affrescato nella lunetta di fondo. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti della cappella più antica di origine medioevale e le “vasche miracolose”.

Il lungo fiume Adda, confine storico tra la Serenissima ed il Ducato di Milano, via di comunicazione e commerci, oggi è un territorio artistico e naturale di grande rilievo. Fa parte del Parco Adda Nord, un’oasi naturalistica ed ambientale che si estende per 54 km.

Passeggiata tra fede e storia

Proseguendo lungo l’alzaia, si oltrepassa l’ex ponte ferroviario, riqualificato e reso ciclopedonale, giungendo sulla sponda un tempo milanese e poi comasca. Percorriamo l’alzaia seguendo il corso dell’Adda, superiamo il nuovo ponte fino alla via Adda. Percorriamola fino a giungere il Castello di Capiate.

Passeggiata tra fede e storia

Il castello, già noto come corte di S. Ambrogio, fu importante luogo di controllo del territorio durante l’Alto Medioevo. Recenti scavi hanno portato alla luce una vasta necropoli, oltre a murature ascrivibili all’epoca romana. Il complesso ha mantenuto le diverse fasi costruttive che nel tempo lo hanno trasformato, conservando però quanto edificato in precedenza. Attorno all’antica corte si riconoscono ancora la cosiddetta torre, trasformata in dimora signorile a partire dal secondo Cinquecento a opera delle famiglie Spini e Mornico. Inglobata nella parte rurale è ancora la struttura dell’antica basilica di S. Nazzaro, nella cui abside è innestato il piccolo oratorio di S. Giuseppe.

castello

Sulla via del ritorno, riprendiamo l’alzaia verso Olginate, dove possiamo notare la collocazione geografica del territorio. Prima fra tutte la strada romana, poi il lago, il fiume, i ponti e le torri.

Passeggiata tra fede e storia

Nel medioevo in Olginate le famiglie più autorevoli vivevano raggruppate in parti differenti dell’abitato. Naturalmente, come in ogni abitato del tempo, ogni casata aveva la sua casa-torre. Oggi, per lo più troncate ed adibite ad abitazione visibili nel centro storico di Olginate.

Passeggiata tra fede e storia

Situata appena fuori dal limite meridionale dell’antico nucleo abitativo di Olginate, vi era un’altra e più importante casa -torre, i cui resti sono oggi inglobati nella Villa Sirtori.

villa sirtori

Questa costruzione divenne nella seconda metà del 1400 la fortificazione più importante del borgo perché permetteva di controllare uno dei punti caldi del confine con lo Stato veneto. Questo perché dal suo porto ed un traghetto, dava la possibilità a persone e merci di attraversare comodamente l’Adda.

Proseguiamo sul lungo lago dove, nelle vicinanze della diga, sono ancora visibili i resti archeologici del ponte di Olginate, alcuni piloni di forma esagonale, risalenti al II secolo d.C.

Ma andiamo avanti. Superiamo la diga e giunti alla località la Gueglia il panorama che si apre è spettacolare. Qui è possibile godere di tutto l’arco prealpino che circonda il nostro territorio.

Passeggiata tra fede e storia

Il San Martino, che sembra cadere a strapiombo nel lago, la Grignetta ed il Resegone, dall’inconfondibile profilo a sega ed il nostro Castello dell’Innominato. Qualche centinaio di metri sulla pista ciclopedonale e giungiamo all’ultima nostra tappa. Il museo della seta Abegg è situato in una filanda settecentesca. Fu realizzato e inaugurato nel 1953 dagli industriali svizzeri Abegg per tramandare agli addetti del settore e agli studiosi gli strumenti creati nei secoli nell’industria.

La filanda

La filanda è immersa in un giardino di gelsi ed espone scoperte, invenzioni e macchine per la produzione di seta dal baco fino al tessuto. Donato nel 1976 al Comune di Garlate, conserva una ricca collezione di macchinari, esposti in modo da poter osservare le principali fasi di produzione: allevamento del baco, trattura dei bozzoli, torcitura della seta.

Riprendiamo la ciclopedonale ed incamminiamoci sulla strada del ritorno verso Olginate. Giunti subito dopo la diga, una scala ci porta sulla provinciale e di qui seguiamo il percorso verso il Pascolo e poi a casa, Vercurago.

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